Il Natale porta con se luci, colori, profumi, suoni che rimandano ad immagini di festa e a ricordi felici. L'aspettativa è alta e il fermento organizzativo impegna i nostri pensieri per l'intero mese. Ma non per tutti è così. Le feste possono essere anche causa di malinconia, ansia, fastidio, sensazione di abbandono. Se anche tu sei soggetta alla "tristezza natalizia o di fine anno" leggi questo articolo perché troverai dei consigli per vivere queste feste in modo più sereno e tranquillo.
"Per fare un albero di Natale ci vogliono tre cose: gli ornamenti, l'albero e la fede nel futuro."
Per tante persone le feste natalizie rappresentano un evento meraviglioso, pieno di buone intenzioni, buon cibo e tanti pacchettini. Gli addobbi decorano le strade e le case, tutto sembra più in movimento. Se poi facciamo riferimento ai giorni che precedono il Natale e Capodanno, risultano essere ancora più frenetici e sopra le righe. Inoltre, il fatto che siano occasione per stare in famiglia, incontrare parenti e amici, rincuora gli animi e ci fa sentire particolarmente accolti e voluti.
Tutto molto bello.
Ma non per tutti è così.
Conosco diverse persone che, al contrario, vivono questo periodo con tristezza e malinconia. Ognuno ha le proprie motivazioni e ad esse si aggiunge anche la fatica nel fare finta che non sia così.
Il mondo festeggia, quindi, dovrei festeggiare anch'io.
Oppure,
Il mondo festeggia, ma perché dovrei festeggiare anch'io?
In entrambi i casi se ci si pone la domanda significa che, in qualche modo, ci interessa. Ne è la prova il fatto che siamo tristi perché, se qualcosa non ci importa o non ci tocca, non abbiamo motivo di viverla in modo doloroso. Dobbiamo, invece, avere chiaro che possiamo affrontare questo periodo di festa tranquillamente, senza pesantezze o ansie, perché dipende da noi e da come decidiamo di viverle.
Mi dirai: ma Valentina, come posso vivere bene il Natale se mi rende triste e non lo condivido? Perché devo farmi piacere una cosa che mi fa stare male o che mi infastidisce?
Innanzitutto, perché se stai leggendo questo articolo significa che la questione ti incuriosisce e non sei come quelle persone a cui il Natale, semplicemente, non interessa, per motivi personali, culturali o molti altri. Se sei qui, significa che lo stato d'animo che le feste ti suscitano non ti piace, ti infastidisce o ti rattrista.
Non c'è niente di male in questo, e non devi sentirti in colpa.
Infatti, una delle cause di questo malessere è, spesso, legata al senso di inadeguatezza che si prova, non condividendo con gli altri l'euforia delle feste. Ma questo lo vedremo in modo più approfondito nel corso dell'articolo.
Quindi, vediamo quali possono essere le principali cause della "tristezza natalizia", per poi scoprirne i relativi rimedi.
Ricordi di momenti sereni
Quando eravamo bambini, il Natale rappresentava uno degli eventi più attesi e desiderati dell'anno. È, soprattutto, per i più piccoli che ci si adopera in decorazioni, luccichii, pietanze, doni. Anche se non tutti hanno avuto la fortuna di vivere le feste in modo sereno e gioioso da bambini, molti riconducono il periodo natalizio e di fine anno, a ricordi positivi caratterizzati da forti componenti affettive, legate ai tempi passati, soprattutto all'infanzia. Poi, da adulti, ogni volta che si ritorna a quei pensieri, si tende a fare un confronto con il presente.
Crescendo la vita cambia, come cambiano le dinamiche familiari, i rapporti, le persone e persino noi stessi. Se questi cambiamenti ci lasciano insoddisfatti o rancorosi, se oggi non abbiamo più la fortuna di avere con noi le persone che amiamo o che amavamo, se nel frattempo qualcosa é accaduto e ha sconvolto gli equilibri, i ricordi di un passato felice e tranquillo ci fanno cadere in una profonda malinconia.
Solitudine
Purtroppo la solitudine è ancora uno dei più grandi problemi sociali di questi tempi. Anche se il numero della popolazione mondiale aumenta, la solitudine e l'abbandono che molti esseri umani vivono oggi, non trova freno. I motivi possono essere diversi: sociali, culturali, personali, caratteriali. Qualunque sia il motivo, nei periodi festivi, la sensazione di solitudine aumenta perché il senso di unità e famiglia aleggia nell'aria prepotentemente e costantemente.
Ansia da regali
Di natura più leggera ma comunque rilevante è l'ansia prodotta dalla ricerca e dall'acquisto dei regali natalizi. Non si può pensare al Natale senza associarlo ai bei pacchetti colorati posti sotto l'albero. Nessuno è obbligato ma, in generale, ci si sente in dovere o si ha il piacere di fare doni ad amici e parenti. Per molti è una gioia, nel senso che sono divertiti sia dalla fase della scelta che in quella dell'acquisto del regalo ma per altri risulta, invece, essere fonte di grande stress.
Diventa difficile pensare a cosa può essere gradito o utile, alla spesa economicanecessaria, al tempo da trovare per fare gli acquisti o per realizzarli handmade. Se poi ci si trova alla vigilia di Natale con tutti i regali ancora da fare, il livello di ansia e stress può raggiungere livelli estremi!
Obbligo a sentirsi felici e a partecipare
Come accennato precedentemente, se si vivono le feste con tristezza, non è inusuale che ci si senta in colpa per questo. Siccome le persone a noi vicine festeggiano e sono serene, pensiamo di essere inadeguati o non all'altezza della situazione. Sappiamo che in ogni luogo ci verrà richiesto ottimismo e buon umore, partecipazione e condivisione e non avendo alcuno stimolo o desiderio per rispondere a tale richiesta, crediamo di essere fuori luogo.
Non vogliamo essere i classici "guasta feste".
Oppure dobbiamo per forza, proprio in virtù del senso di unione natalizia, frequentare persone che vorremmo tendenzialmente evitare, vivere dinamiche che non ci appartengono, mangiare alla tavola di persone che non ci interessano. Anche questo è grande fonte di ansia, e non è in alcun modo giudicabile, perché ognuno ha le proprie motivazioni, soprattutto in ambito familiare e parentale.
Paura del resoconto annuale
Questo è una delle cause più tachenti (scusate il termine dialettale ma rende bene), che in realtà tocca un po' tutti, anche chi vive tranquillamente le feste: il resoconto di fine anno.
Infatti, in questo periodo, si tende a valutare dove si è arrivati, quali obiettivi abbiamo raggiunto, che cosa abbiamo perso e cosa guadagnato. Come abbiamo investito il nostro tempo e il nostro affetto. Dove abbiamo sbagliato e dove, invece, abbiamo avuto successo. Una carrellata di eventi e fatti che determinano ciò che siamo. Questo, fa molta paura.
Se riconosci almeno una di queste cause, sai perfettamente di cosa sto parlando e allora ti consiglio di procedere nella lettura perché adesso vedremo i possibili rimedi. Premetto che, il mio modo di vedere le cose, parte sempre dal presupposto che siamo noi responsabili di come scegliamo di vivere e affrontare i problemi e le difficoltà, oltre che la vita in generale. È anche il principio che sta alla base di questo blog, perché ci permette di poter agire direttamente e autonomamente sui nostri pensieri e azioni, portandoli a nostro vantaggio. Tutto, senza scaricare solo su altri le responsabilità della nostra serenità e benessere.
Fatta la premessa, passiamo ora ai possibili rimedi per la tristezza natalizia.
I bei momenti restano per sempre
È molto difficile accettare che certi momenti, certe situazioni, certe persone non ci siano più. La consapevolezza dell'impossibilità di rivivere periodi passati felici, può devastare l'animo e frenare la speranza verso il futuro. L'essere umano, per natura, tende sempre a desiderare ciò che non ha, certe volte a discapito del godere di ciò che accade nel presente. Ma non solo, attraverso i ricordi, rimpiange il passato perché non c'è più, senza rasserenarsi per il bello che quel ricordo porta con se.
Ci si scorda che quei bei momenti passati ci sono stati, erano veri, li abbiamo vissuti, non sono scomparsi. Ci sono, perché li abbiamo sperimentati e condivisi. Siamo stati fortunati ad averli, c'è chi non ha avuto tale fortuna, non ce l'ha oggi e, forse, non l'avrà neanche in futuro.
Quindi, sappi che i bei momenti rimangono per sempre, nella memoria e nell'esperienza. Ogni nuovo giorno ci da la possibilità di averne altri che saranno diversi ma sempre di valore. È importante darsi questa possibilità, come è importante non relegare i bei ricordi solamente al rimpianto di non viverli più. Essi, sono la prova dell'esistenza del bello e il monito a continuare a ricercarli nella propria vita.
Fare un passo verso il mondo
La solitudine può essere un'elemento importante nel percorso di ogni persona. Nella giusta dose, è costruttiva e regala cose inaspettate ma, in certi momenti, può essere deleteria. È una delle cause che abbiamo visto prima e durante le feste può assumere un peso importante. Se la tua sensazione di solitudine, durante le feste, si aggrava, creandoti del malessere, hai tendenzialmente due opzioni:
Ti lasci andare alla tristezza sentendoti ancora più sola e abbandonata
Apri la porta e metti piede fuori casa. Creati l'occasione di stare con le persone a cui vuoi bene, che rispetti e che ti rispettano. Se ti sembra di non averne, non fossilizzarti su questa convinzione e creati le circostanze dove puoi conoscere brave persone. Il mondo ne è pieno, anche se non si trovano facilmente. E quando le incontri, inizia ascoltandole e interessandoti a loro. Poi parla di te e mantieni l'equilibrio tra il dire e l'ascoltare. Isolarsi, quando ci si sente soli, non fa altro che aumentare la sensazione di abbandono, senza portare a nulla.
Organizzazione e creatività
Una delle cose più utili per porre rimedio all'ansia da regali è sicuramente organizzarsi e prendersi per tempo. Mi rendo conto che, se per qualcuno è già insostenibile farli all'ultimo momento, pensare di ragionarci un mese prima sia una cosa impensabile. In realtà, dedicargli poco tempo alla volta, diluito in più giorni, evita lo stress del sentirsi in ritardo e di non avere tempo.
Per quel che riguarda l'aspetto economico, è fondamentale avere chiaro che un regalo, dovrebbe essere un'intenzione e non un pensiero materiale da esaudire. Quindi, una cosa utile per risparmiare e non rinunciare alla possibilità di fare regali, è quella di produrli da se. Il web offre svariate possibilità per trovare idee e ispirazioni (nella pagina risorse potete trovare alcune indicazioni sui siti del DIY/fai da te) per creare i propri regali a costo zero. Certo, c'è bisogno di tempo e creatività ma sarà comunque meno dispendioso e stressante che vivere l'ansia degli ultimi giorni. Provare per credere!
Accettazione di ciò che si sente senza sensi di colpa
Nessuno di noi dovrebbe essere obbligato a non provare ciò che sente. Reprimere la gioia, il dolore, la tristezza o l'entusiasmo non porta ad alcun beneficio. Questo non significa che si ha il diritto di vomitare addosso agli altri tutto ciò che sentiamo, ci sono contesti e situazioni adatte e altre meno, intendo non negarle a se stessi.
Fingere che certi stati d'animo non ci siano, li rende ancora più presenti e pesanti. Riconoscerli come parte di noi, in quel momento, gli toglie un po' di potere. La speranza dovrebbe essere quella di vivere meno momenti tristi possibile e ritengo sia necessario che ognuno di noi si impegni per fare in modo che sia così ma una buona base da cui iniziare è accettare, anche, ciò che di noi non ci piace, senza avvilirci ma con l'obiettivo di migliorare.
Nessuno, realmente, ci obbliga ad essere felici per forza.
Allo stesso modo, non dovremmo essere obbligati a frequentare persone che non gradiamo o con cui abbiamo poco da spartire. Però, sappiamo anche che, nella vita, molte volte siamo obbligati a fare cose che non ci piacciono: nella routine quotidiana, nel lavoro, in famiglia o in altri vari ambiti.
Possiamo lamentarci ma se tale azione non cambia le cose, diventa del tutto inutile. La vita è fatta anche di questo e c'è un motivo ben preciso: facciamo anche cose che non ci piacciono, perché ci servono a raggiungere altri obiettivi o per non dover vivere le conseguenze, qualora non le facessimo. Entrambi sono ottimi motivi e anche se ci portano a dover partecipare, per forza, ad eventi, cene, ritrovi con persone che eviteremmo, sappiamo anche che, il farlo ci evita problemi e disagi maggiori.
Al contrario, se per te non è un problema declinare l'invito, per esempio al pranzo di Natale e vivi con tranquillità tale presa di posizione, non hai alcun motivo per non farlo.
I resoconti non definiscono o concludono, sono parte del percorso.
Man mano che si avvicina la fine dell'anno, ognuno di noi è portato a fare dei resoconti. Si valutano gli obiettivi raggiunti e non, si osserva a che punto è la propria vita, cosa ci ha gratificato e cosa creato disturbo, insomma, mettiamo sotto esame il nostro operato.
Questo è molto sano, perché è utile fare dell'auto analisi o dell'auto critica. Il problema, però, è che i risultati che ne emergono, ci terrorizzano e spesso influenzano il nostro stato d'animo. Si crede sia qualcosa di definitivo e assoluto, della serie: se non ho raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissata significa che ho fallito. Se ho fallito sono perdente. È come se l'anno che si conclude definisse la fine e la non possibilità di altro.
Questa, però, non è la verità. La fine dell'anno non chiude nulla, segna solo un passaggio temporale e ciò che abbiamo o non abbiamo fatto durante l'anno è parte del percorso che ognuno di noi ha. Non bisogna farsi angosciare, e non bisogna vivere il capodanno come se determinasse ciò che siamo o che non siamo: è, fondamentalmente, un giorno come tutti gli altri. Ciò che sei e ciò che fai lo decidi istante per istante, ogni giorno e ogni anno.
Aiutati che il ciel ti aiuta
I buoni propositi sono molto importanti, danno forza e stimolo. Purtroppo, molto spesso, rimangono solo dei pensieri e non arrivano mai alla loro realizzazione. Questo può accadere per moltissimi motivi, creati o subiti. Rimane il fatto che, tra l' averli e non, si hanno più vantaggi nell'averli. Un buon proposito è un'intenzione, un desiderio, è assaggiare l'aria fresca in una stanza chiusa, è avere speranza di miglioramento.
In certi momenti, però, non si ha la forza o la voglia di ricordarseli e, quando qualcosa o qualcuno ce li ripropone sotto gli occhi, ci sentiamo sollevati. Così, anni fa, mi sono scritta una lettera, che me li ricordasse nel futuro e quando ne avessi avuto bisogno.
Spero che questi consigli ti possano essere utili e ti invito a scriverne altri, nei commenti qui sotto, che nella tua esperienza ti hanno aiutato. Saranno utili a molti!
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Colgo l'occasione per augurarti un Buon Natale e un Nuovo Anno costruttivo e ricco di belle sorprese!
A presto, Valentina