Cambiamenti? 3 MOTIVI per non temerli e renderli produttivi

Trovarsi di fronte a un cambiamento qualunque sia la sua natura ci fa spesso sentire insicuri, vulnerabili e la gran parte delle volte provoca una serie di pensieri che sfociano in possibili catastrofici risvolti che quel cambiamento ci potrebbe portare.

Quello che più ci preoccupa è abbandonare le sicurezze di ciò che conosciamo per fare un salto nel vuoto. 

In questo articolo ti mostrerò 3 motivi che ti possono aiutare a non temerli e, al contrario, a renderli costruttivi.

"Le due principali regole che stanno alla base della vita stessa sono:

1 - Il cambiamento è inevitabile.
2 - Tutti cercano di resistere al cambiamento."

- Deming William Edwards -
Nessuno di noi può sottrarsi alla possibilità di cambiamento.

Neanche volendo si può evitare che ciò che ci sta attorno assuma nel tempo sembianze e significati diversi.

Il nostro corpo cambia.

E anche se oggi molti di noi ricercano smisuratamente l'eterna giovinezza, ricorrendo con accanimento alla medicina estetica che, in molti casi, altro non fa che costruire la caricatura di se stessi a vent'anni...

... è un fatto naturale che ci sia trasformazione e quindi cambiamento.

Il giorno diviene notte, il soleggiato piovoso, il neonato anziano, il seme frutto...

Ogni cosa evolve, si riassesta e vive.

Allora, perché fa così paura affrontare i cambiamenti?

Innanzitutto dobbiamo essere consci che la nostra mente elabora continuamente pensieri che sono frutto delle nostre sensazioni, delle nostre credenze, delle abitudini culturali, dell'educazione, delle paure...

... insomma, dell'insieme delle caratteristiche ed esperienze che delineano ciò che siamo nella nostra unicità.

Tali pensieri non sempre equivalgono alla realtà ma rappresentano spesso la manifestazione delle nostre paure e insicurezze (quelle che chiamiamo amichevolmente "paranoie"!!).

Questo meccanismo entra in atto violentemente quando vengono messi in discussione o a rischio gli elementi sicuri e confortanti della nostra vita (la famosa "zona confort").

Questo è del tutto naturale:

si valutano le potenziali conseguenze di ciò che ci accadrebbe qualora cambiassero i nostri punti fermi.

Personalmente ritengo sia corretto in qualsiasi processo di cambiamento analizzare in modo sistematico i pro e i contro:

ci aiuta a fare scelte migliori e ad agire in modo vantaggioso per noi stessi e per la nostra vita.

Purtroppo molte volte, anziché analizzare proficuamente la situazione, tendiamo a concentrarci sui fattori negativi e sui sacrifici che dovremmo affrontare in modo non lucido ma, tendenzialmente, emotivo.

Questa emotività è la gran parte delle volte paura.

Così ci troviamo a fare pensieri del tipo:

  • Se cambio lavoro il prossimo mi darà  meno, sarà più difficile quindi meglio stare dove sono che almeno so come vanno le cose.
  • Se cambio città perderò tutti gli amici e gli affetti. Sarò sola e abbandonata. E anche se lì posso trovare l'occasione che cerco, meglio aspettarla qui, comoda nel mio "cucio".
  • Se chiudo una relazione che mi fa male perché merito di più potrei non trovare mai nessun altro, passare il resto dei miei giorni sola e triste quindi, tutto sommato, meglio stare con lui anche se non ci amiamo. Alla fine posso sopportare.
  • Se devo cambiare le abitudini a cui sono tanto affezionata, perché questo mi permetterebbe di fare quello che desidero da sempre, potrei sentirmi persa. Francamente è troppo difficile e forse non ne vale la pena. Quello che desidero veramente può aspettare.

Questo è solo un piccolo esempio e sono sicura che anche tu avrai vissuto resistenze di questo tipo.

Sono le classiche reazioni istintive comandate dalla componente debole dei nostri pensieri e della nostra emotività.

Se non mi muovo, sono più al sicuro.

Ma cosa accadrebbe se tenessimo in considerazione le possibilità positive e nuove che ogni cambiamento può portare?

Si entrerebbe nel piano dell'ignoto perché parleremmo di qualcosa che non è ancora accaduto e che quindi non esiste.

Questo succede anche valutando i risvolti negativi con la differenza che sembrano più reali e possibili perché fanno riferimento a paure che noi abbiamo realmente.

Quindi è più semplice portare i pensieri lì, sabotando i possibili risvolti positivi perché ci permettono di rimanere in ciò che conosciamo.

Se non avessimo bisogno di sentirci confortati solo da ciò che conosciamo, sarebbe più semplice affrontare i cambiamenti della vita, riusciremmo a cogliere le innumerevoli possibilità che ci passano sotto gli occhi e che si riescono ad afferrare solo se si è predisposti a vederle.

Con questo non intendo rinnegare qualsiasi forma di stabilità e di continuità presente negli affetti, nella famiglia, nelle cose di valore ma di riporre l'attenzione sui potenziali risvolti positivi  propri dei cambiamenti.

Mi dirai:

"Si va bene Valentina, tutto bello e positivo ma allora perché ci sono molte situazioni di cambiamento che portano con sé solo dolore, difficoltà e tristezza?"

Hai perfettamente ragione.

Ci sono cambiamenti che stravolgono le nostre vite nel giro di una manciata di secondi.

Sono quelle brutte notizie di fronte alle quali nulla si può fare.

Da quel momento in poi tutto cambia e ti ritrovi scaraventato in una nuova realtà che non riconosci e che non puoi rifuggire.

Ci sono cose che dobbiamo accettare.
Così è la vita.

Di fronte a questo tipo di cambiamenti è necessario ricordare che, nonostante ci siano cose che mutano al di là della nostra volontà, le potenzialità che possono emergere dal modo in cui ne affronteremo le conseguenze sono importanti e significative.

Si dice che ciò che ci accade avviene perché siamo in grado di sostenerlo.

Che tutto ciò che viviamo serve per darci gli strumenti utili ad assolvere il nostro compito, la nostra vocazione, il nostro destino.

Il prezzo da pagare è spesso molto alto e non tutti riescono a sostenere l'enorme impegno richiesto dalla vita.

Ma ci si può provare.

Per iniziare è stato fondamentale nella mia esperienza comprendere alcuni concetti che mi hanno aiutata ad affrontare momenti di grande cambiamento, sia positivi che negativi.

Li ho riassunti in tre motivazioni che mi chiariscono ogni volta quanto possano essere fonte di possibilità e crescita.

Vediamoli assieme.

1 - L'evoluzione avviene attraverso i cambiamenti.

Ti sembrerà un'affermazione piuttosto banale, scontata ma quando ci si trova di fronte a dei cambiamenti tendiamo ad ignorarla del tutto anzi ci sembra impossibile crederci.

Qualsiasi esempio di evoluzione, sia esso in natura o nell'ambito del pensiero, nella crescita personale piuttosto che fisica e tanto altro, presuppone un cambio di stato senza il quale non vi potrebbe essere crescita evolutiva.

È bene ricordarselo e tenerlo a mente ogni qual volta ci troviamo di fronte a qualsiasi tipo di cambiamento perché, se la vita ci propone o ci obbliga a cambiare direzione, probabilmente siamo di fronte ad una svolta che ci porterà ad un capitolo successivo del nostro percorso.

2 - I cambiamenti sono possibilità.

Purtroppo di fronte ai cambiamenti facciamo molta fatica a intravedere in essi il futuro che potrebbero prospettarci.

Osserviamo sempre ciò che attraverso di essi possiamo perdere.

I luoghi, le persone, le abitudini...

Non sappiamo però che la vita si snoda continuamente cambiando luogo, incrociando nuove persone, mutando abitudini e usanze.

Se guardi indietro tornando con la memoria a 15 anni fa, ti chiedo:

- Vivevi nella stessa città, stessa casa?
- Le tue giornate avevano la stessa routine?
- Frequentavi le stesse persone?
- Vestivi nello stesso modo?
- Mangiavi le stesse cose?

Sono sicura di no.

Perché crescendo e facendo le tue esperienza nel dolore e nella gioia, sei cambiata.

E quando si cambia, si impara.

Cambiando diamo a noi stessi nuove possibilità e nuove prospettive future.

3 - Ciò che inizia, finisce e poi si trasforma.

È sempre molto complesso accettare la fine di qualcosa: 

di una relazione, di un lavoro, di un percorso, di un'abitudine.

Viviamo il concetto di fine come una conclusione assoluta, come una mancanza e raramente analizziamo la situazione concependola all'interno di un percorso evolutivo.

Ciò che inizia poi finisce e questo ci distrugge.

In realtà in ogni momento possiamo osservare questo processo.

Tutto attorno a noi nasce e muore.

Basta osservare il giorno che diviene notte, il seme che diviene fiore e che poi appassisce, ciò che ieri ci piaceva e che oggi non ci piace più, che eravamo bambini e oggi siamo adulti.

Tante cose ci mostrano costantemente la natura mutevole delle cose e delle persone, della vita in generale.

Ciò che però non sappiamo sempre vedere è la trasformazione successiva alla fine.

Quando la notte finisce si trasforma in alba e poi in giorno, il seme diviene fiore, poi muore e si ritrasforma in seme, il bambino che era in noi finisce e si trasforma in adulto.

È questo passaggio l'elemento fondamentale:

la continuità del processo che vede tutto iniziare e finire, per poi mutare e divenire nuovamente.

In quest'ottica qualsiasi cambiamento porta con se la potenzialità di trasformazione e di evoluzione.

Delinea il percorso che ci permette di crescere, di capire, di avere possibilità nuove e di trovare diverse realtà con cui confrontarci.

Per questo ti dico, come ho detto a me stessa in passato:

NON temere i cambiamenti perché essi fanno parte del tuo percorso personale.

Alcuni non potrai evitarli, altri si ma ogni qual volta ti capiterà di trovarteli di fronte, non avere paura e non viverli come qualcosa che può limitarti ma, al contrario...

... assapora le possibilità che essi ti regalano perché, anche se ti sembrano estranei e lontani da ciò che ti fa sentire sicura, sono spesso le indicazioni e gli stimoli di cui hai bisogno per raggiungere tutti i tuoi obiettivi.

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